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Torino Porta Susa, PEC SPINA 2: Stazione Ferroviaria e Torre Servizi

Silvio D'Ascia

Abstract


Il progetto della stazione di Torino Porta Susa è il progetto di un grande vuoto urbano, di uno spazio pubblico, dove la stazione, vera e propria galleria coperta, diviene strada, passage, luogo di una nuova urbanità della città del futuro. Il volume in acciaio e vetro della stazione, - lunga 385 m., larga 30 con altezza variabile tra i 12 ed i 3 m. – si propone come rivisitazione moderna del tema della galleria urbana ottocentesca e delle grandi halles delle stazioni storiche. L’edificio stazione diviene lui stesso simbolo del movimento, del viaggio e della presenza del mondo dei trasporti nella città contemporanea, simulacro urbano dell’oggetto treno, scomparso dalla città al disotto della futura Spina Centrale. Il movimento sinuoso della galleria segue l’andamento dei flussi pedonali urbani provenienti dalla città e legati ai diversi modi di trasporto presenti ai vari livelli sottolineando con il suo abbassamento la presenza del vuoto interno della metropolitana. La galleria, orientata nord-sud, si piega con i suoi percorsi interni pedonali per portare la luce naturale ed il cielo di Torino, fino alla banchina dei treni (a quota -10 m.) e della metropolitana (a quota -20), trasformate cosi’ in una sorta di marciapiede urbano. Il ritmo serrato della struttura degli arconi con passo 360 cm. è scandito dalla presenza delle numerose aperture lungo lo sviluppo longitudinale della galleria, in continuità con gli assi urbani presistenti. La presenza di tali passaggi accentua cosi’ la ricucitura urbana realizzata con la Spina. trasformando la stazione in un luogo della città, in uno spazio pedonale estremamente permeabile. La città entra in stazione..... e la stazione diviene essa stessa città.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092%2F1970-9870%2F517

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Direttore responsabile: Rocco Papa | print ISSN 1970-9889 | on line ISSN 1970-9870 | © 2008 | Registrazione: Cancelleria del Tribunale di Napoli, n° 6, 29/01/2008 | Rivista realizzata con Open Journal System e pubblicata dal Centro di Ateneo per le Biblioteche dell'Università di Napoli Federico II.