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Sapere femminile e cura della città

Ida Faré

Abstract


Il testo vuole presentare il lavoro di Vanda, gruppo fondato alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano da tre docenti e una ricercatrice.

Vanda ha intrapreso la ricerca su “teorie e opere femminili in architettura” con un seminario dal titolo “Osare pensare la città femmina” e nel corso di un decennio (I990-2000) ha operato con studentesse e ricercatrici in molte tesi di laurea dentro l’Università e fuori, nelle amministrazioni comunali, con le politiche temporali.

Nella storia dell’architettura, insegnata esclusivamente come storia dei grandi maestri, sono comparse le madri dell’architettura anglosassone di fine Ottocento, le “architettrici” del periodo fascista, le arredatrici e le futuriste degli anni trenta, e le figure delle grandi professioniste come Margarete Shutte Lihotsky o Charlotte Perriand.

Si è ricostruita la storia dell’abitare femminile e sono stati affrontati temi di studio importanti: la cura e i tempi della città. Questi ultimi, dopo avere prodotto i nuovi P.R.O. per migliorare gli orari pubblici dei negozi, dei tram, delle scuole, hanno avuto una ricaduta spaziale in un sistema di piccoli accorgimenti architettonici chiamati microarchitetture del quotidiano.


Keyword


Vanda; Storia dell’abitare femminile; Politiche dei tempi; Cura; Intelligenza domestica

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092%2F2281-4574%2F1603

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Direttore scientifico responsabile: Mario Coletta| print ISSN 1974-6849 | electronic ISSN 2281-4574 | © 2008 | Registrazione: Cancelleria del Tribunale di Napoli, n° 46, 08/05/2008 | Rivista cartacea edita dalle Edizioni Scientifiche Italiane e rivista on line realizzata con Open Journal System e pubblicata dal Centro di Ateneo per le Biblioteche dell'Università di Napoli Federico II.